iOS 12 è stato presentato ufficialmente da Apple nel corso della conferenza che ha dato il via alla WWDC – Worldwide Developers Conference – 2018.
Cosa cambia con l’arrivo del nuovo software? Esteticamente poco, nelle possibilità e nei servizi parecchio.
La nostra novità preferita? Le MEMOJI! ????
Una divertente evoluzione delle Animoji, le emoji che fanno “motion tracking” in tempo reale, che ora acquistano anche la possibilità di “emojizzare” il volto dell’utente, ossia possono essere costruite sulle nostre fattezze. Una sorta di nostro avatar animato! ????
Ma le innovazioni più interessanti si chiamano SiriKit e ScreenTime.
Con iOS12 Siri si è fatta di steroidi ????????: le applicazioni ora possono parlare direttamente con Siri e interagire a più livelli con la vita quotidiana dell’utente, rendendo di fatto ogni intervento dell’IA –Intelligenza Artificiale – non invasivo e trasparente, senza la necessità di “invocarla” ogni volta, usandola invece come se fosse un’estensione di noi stessi.
Se da una parte le menti geniali di Apple hanno lavorato per rendere sempre più disponibile ed interattiva la tecnologia nelle nostre vite, dall’altra hanno deciso invece di agire in modo opposto, nell’ottica di alleggerire la nostra dipendenza da smartphone, perchè, ammettiamolo, siamo sempre attaccati ai nostri dispositivi, spesso in maniera esagerata!
E così Screentime regola l’utilizzo di telefono e tablet attraverso una panoramica sul tempo di utilizzo di ogni applicazione. Un qualcosa che era stato anticipato dalle indiscrezioni nelle scorse settimane, pensato per consentire agli utenti di razionalizzare il tempo quotidiano passato in compagnia degli smartphone.
Non solo: una funzione dedicata ai genitori permette di monitorare le attività dei bambini sui loro dispositivi e concedere o negare accesso ad app e strumenti, in tempo reale o, ad esempio, programmare un intervallo di tempo durante il quale i bambini non potranno usare il dispositivo iOS – la notte o durante i compiti–. ????????
Altro focus importante quello sulla realtà aumentata, con una seconda versione del kit di sviluppo – ARKit 2 –, in cui i programmatori potranno creare app dove uno stesso scenario di realtà aumentata è condiviso tra gli schermi di due iPhone o iPad.
Una novità che apre la porta a innumerevoli applicazioni dall’ecommerce alla produttività e naturalmente – il primo mercato a sfruttarla – ai videogame.
Poche notività, anche se incisive, e molto lavoro sotto il cofano per rendere l’esperienza utente sempre più – loro lo definiscono responsive – reattiva.
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